Combattere la disoccupazione, riducendo al contempo il divario tra il reddito dell’agricoltore e il prezzo crescente pagato dal consumatore per i prodotti alimentari.
È quello che si propone Agritorino, progetto nato dalla partnership tra Sermig, Salesiani e Cottolengo, che verranno affiancati dai Padri somaschi.
Con loro, anche la Banca PerMicro, attiva nella finanza etica e nel microcredito, e la Piazza dei mestieri, che si occupa di formazione e avviamento al lavoro per giovani e disoccupati.
Il Comitato promotore sta selezionando una serie di terreni agricoli abbandonati o sottoutilizzati, che verranno affidati a giovani e disoccupati, formati secondo i principi dell’agricoltura sostenibile.
Come corrispettivo per la concessione della terra, questi ultimi dovranno restituire una parte della produzione agricola, che verrà donata o venduta a prezzo di costo alle fasce economicamente più deboli della cittadinanza torinese. Si stima che il progetto potrà essere pienamente operativo entro il 2015
È quello che si propone Agritorino, progetto nato dalla partnership tra Sermig, Salesiani e Cottolengo, che verranno affiancati dai Padri somaschi.
Con loro, anche la Banca PerMicro, attiva nella finanza etica e nel microcredito, e la Piazza dei mestieri, che si occupa di formazione e avviamento al lavoro per giovani e disoccupati.
Il Comitato promotore sta selezionando una serie di terreni agricoli abbandonati o sottoutilizzati, che verranno affidati a giovani e disoccupati, formati secondo i principi dell’agricoltura sostenibile.
Come corrispettivo per la concessione della terra, questi ultimi dovranno restituire una parte della produzione agricola, che verrà donata o venduta a prezzo di costo alle fasce economicamente più deboli della cittadinanza torinese. Si stima che il progetto potrà essere pienamente operativo entro il 2015
Spiega l’avvocato Riccardo Rossotto, presidente del comitato Agritorino:
“Disponendo una parte della produzione i giovani potranno avere un reddito e garantiranno aiuti a quanti già chiedono aiuto al Serming o al Cottolengo.Stiamo inoltre valutando un altro modello di impresa: la costituzione di una cooperativa sociale che prenderebbe in gestione diretta una serie di appezzamenti di terreno. Gli agricoltori, in questo caso, verrebbero remunerati in denaro per il loro lavoro sui campi; mentre la produzione verrebbe suddivisa ancora in due parti, da destinare al mercato oltre che ai bisognosi, in modo tale da raggiungere il punto pareggio di bilancio”.
Fonte: Quotidiano Piemontese
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